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CyberAngels, parla un Anonymous che combatte la pedofilia

anonymous.heart.cronaca.liberaIl loro nome è CyberAngels e sono gli Anonymous anti~pedo che danno caccia ai pedofili in rete.

#OperationRiptide:migliaia di files di pederasti trovati, decine di uomini finiti in manette e, sicuramente, centinaia di innocenti salvati dai mostri che di loro volevano abusare. Parla  uno degli Anon che da un anno a questa parte ha scelto di dare la caccia a chi vuole abusare dei bambini. Racconta le sue battaglie, che a volte durano mesi, parla dei documenti trovati, della rabbia e delle tratte dei bambini che si si trovano nel web nascosto.

Gli Anonymous anti Pedo operano a livello mondiale. Impossibilirne stabilirne il numero e la provenienza, ma alcuni sono anche italiani. Il loro agire è mirato e cauto, raccolgono materiale che dia la prova che la persona fa atti di pedofilia e poi lo segnalano alle FFOO locali. Un lavoro che, come ci svela l’Anonimo, può durare anche mesi. Anche perché, trovare documenti che provino che la persona è veramente un pedofilo, è arduo. Molti sono nascosti. Inoltre la collaborazione con le FFOO non è ufficiale, ma sembra che molti dei casi di pedofilia in rete, segnalati dagli Anon, sono stati presi in considerazione dalla Polizia locale, le persone indagate e arrestate, come ad esempio “Uno scozzese dopo 20 ore era in manette”
La media dei pedofili conclamati è di 30 su 100. I dox trovati vengono messi sul sito opriptide.in (che prende il nome dalla stessa Op: #OperationRiptide), che  contiene fotografie, profili fb, conversazioni e dati sensibili degli uomini doxati e dichiarati pedofili dagli Anon. Tra i profili pedofili anche un italiano, mentre fino ad ora nessuna donna. E nel guardare i volti degli ‘accusati’, ci si rende conto che sembrano persone comuni, insospettabili. Alcuni sono insegnanti, altri militari, altri ancora studenti universitari, pensionati. Insomma una larga scala di identità sociali, impossibile da categorizzare, come l’età, che può variare dai poco più che maggiorenni, fino alla terza età. Un universo nascosto indeep nel web, che mai ci si aspetterebbe.

Storie raccapriccianti, una tratta di bambini. Nel web nascosto in una ragnatela fitta di chat e di net, si celano questi lupi affamati. Il poterli sgamare è un lavoro minuzioso, che solo la rabbia – forse – e l’amore per i piccoli, permettono di fare. Nel venire a contatto con simili persone, si scoprono storie ancora più orribili della pedofilia che conosciamo attraverso i media: sembra essere, infatti, una rete mondiale di tratta di bambini. Padri che vendono i loro figli, adulti che hanno files di neonati violentati, o, ancora : “Uno scozzese – dichiara l’Anon intervistato – che cercava bambini di 2/3 anni da rapire, violentare, fare dei video snuff e poi uccidere”. Sui dox materiale di ogni genere: bambini morti dopo stupri feroci e continui, adolescenti violentati, delitti la cui mente umana non sembrerebbe arrivare. E per quanto riguardo invece il mercato di organi che ne potrebbe venire dal rapimento e l’uccisione dei piccoli, l’Anonymous afferma che “non ho mai cercato, ma sicuramente se lo facessi troverei qualcosa”, o forse molto, aggiungo io.

Rabbia, tanta rabbia nel venire a contato con simili individui. E come fanno, gli Angeli che si dedicano alla difesa dei piccoli angeli innocenti a non andare da queste persone e farsi giustizia da soli, sembra quasi incomprensibile ascoltando tali racconti, ma se “l’ istinto ti dice di sputtanarlo, chiamarlo, mandargli qualcuno ad ammazzarlo ecc – spiega ancora l’Anon che ci parla -, sai che cosi facendo quella merda cancella tutto e lo perdi. Invece noi facciamo prima il lavoro, raccogliamo tutto, lo roviniamo, gli facciamo svuotare i conti banca e poi lo sputtanaiamo alla fine”. Ovvero gli fanno piangere lacrime amare, nel vero senso della parola: “Facciamo dei video – continua  il CyberAngel – in cui gli diciamo di averlo sgamato e, nella maggior parte dei casi, si terrorizza a tal punto che piange come un bambino e chiede di non essere rovinato del tutto”. Questa è l’unica soddisfazione ‘sadica’ che si prendono. Poi la segnalazione.

Perchè rimanere Anonimi. “Perchè, nonostante il nostro agire sia per la difesa dei piccoli – finisce l’Anon – per l’America specialmente, commettiamo tipi di reati sul web, che ci costerebbero anche anni di carcere”.

 www.cronacalibera.it